L’educazione Plurilingue

S c r o l l D o w n

Perché è importante imparare una seconda lingua già dalla Scuola dell’Infanzia?

“I bambini apprendono più facilmente una lingua straniera rispetto agli adulti” lo sentiamo dire molto spesso da insegnanti, linguisti, pedagogisti, … È vero, ma perché?

Sono diverse e discordanti le teorie sull’acquisizione del linguaggio: c’è chi afferma che sia un’abilità innata, chi, invece, pensa che si sviluppi grazie all’esperienza e al contatto con altre persone, fondamentale fin dai primi giorni di vita.

È certo, però, che i bambini fino ai 6 mesi sono in grado di discriminare i suoni di tutte le lingue umane. Tra i 6 e i 12 mesi questa capacità si riduce drasticamente e a 12 mesi riescono a distinguere solamente i suoni della/e lingua/e a cui sono esposti. Si deduce facilmente che più si ritarda l’acquisizione di una nuova lingua, più si fa fatica ad apprenderla.

La competenza plurilingue e interculturale viene definita come la capacità di usare un ampio e diversificato repertorio di risorse linguistiche e culturali per soddisfare bisogni comunicativi o interagire con l’altro, diverso per cultura e contesto di origine, oltre che per arricchire e sviluppare questo stesso repertorio.

Il bilinguismo è un fatto positivo che comporta numerosi vantaggi, a cominciare da quelli cognitivi, come una maggiore facilità nella riflessione astratta e un modo di pensare più flessibile, fino a quelli più specifici, per esempio la particolare abilità del bilingue in tutti gli apprendimenti linguistici.

Il bambino che apprende una nuova lingua non impara solo un nuovo strumento di comunicazione: i processi che sottendono l’apprendimento di una seconda lingua incidono anche sull’autopercezione dei legami fra il fanciullo e la realtà che lo circonda, andando ad acquisire una funzione costruttiva rispetto all’elaborazione del sé e all’autostima, il cui livello incide in modo rilevante su tutto l’apprendimento.

Come possiamo avvicinare i più piccoli alla lingua seconda?

Le tecnologie ci offrono infinite risorse, non dobbiamo avere timore, ma imparare a sfruttarle al meglio. L’apprendimento deve avvenire nel modo più spontaneo e naturale possibile, senza obbligare i bambini a imparare a memoria, ma semplicemente dialogando con loro, utilizzando piccole frasi che diventeranno di giorno in giorno routinarie e quindi familiari.

È consigliato utilizzare un approccio multisensoriale, un insegnamento centrato sui bisogni dei bambini e rispettoso dei loro stili di apprendimento. Ogni bambino, ovviamente, possiede bisogni specifici ed è importante riconoscerli per poter facilitare l’acquisizione della seconda lingua: c’è chi preferisce il canale visivo, quindi si suggerisce l’utilizzo di immagini, giochi come cruciverba, film, cartoni animati o serie tv con i sottotitoli (per i più grandi) per facilitare la comunicazione orale; per coloro che prediligono il canale uditivo si possono ricercare filastrocche, canzoni, scioglilingua. Gli alunni cinestetici imparano attraverso attività pratiche e ricordano meglio se hanno la possibilità di fare, toccare, muoversi. Sono facilitati quando vengono loro proposte attività di manipolazione, giochi, drammatizzazioni.

L’acquisizione di un’altra lingua, dunque, permette di far diventare i bambini consapevoli dei propri modi di apprendimento e di potenziare le loro capacità d’imparare a imparare.

 

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